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7 Maggio 2024Ogni anno, nel weekend di Pasqua, la città di Rovereto (Trento) si trasforma in un crocevia di culture, sport e amicizia con il Torneo Internazionale "Città della Pace". Quest'anno la manifestazione, giunta alla sua trentaseiesima edizione, ha accolto 2.200 giovani atleti provenienti da tutto il mondo, tra i più lontani delle squadre del Giappone e del Kuwait. Organizzato dal GS Rosmini e dalla Fondazione Eurosportring, con il sostegno dell'Assessorato allo Sport del Comune di Rovereto, il torneo non è solo un'occasione per gareggiare, ma un'esperienza che promuove i valori dell'amicizia, della pace e del fair play attraverso lo sport.
I giovani atleti si sono sfidati in tre discipline diverse, calcio, pallanuoto e basket, sui campi di gioco della città di Rovereto e della Vallagarina. Un torneo che non si limita alla competizione: il centro città è stato animato da eventi, musica e cibo, trasformando Rovereto in un vero e proprio villaggio dello sport.
Le origini del Torneo della Pace
“La storia del torneo risale a oltre 30 anni fa, quando Gianni Tumicelli del GS Rosmini e Bert Staal della Fondazione Eurosportring organizzarono le prime sfide amichevoli di calcio tra squadre olandesi e italiane, in una realtà in cui ancora non si parlava di trasferte e camp sportivi. Grazie all'impegno del Comitato Organizzatore e dell'Assessore allo Sport Carmelo Pintarelli, nel 1988 vide la luce la prima edizione del torneo”, ci racconta Cristian Sala, Presidente del Torneo della Pace. Da allora, la manifestazione è cresciuta costantemente, coinvolgendo giovani provenienti da tutti i continenti: dagli Stati Uniti al Brasile, dal Kuwait al Canada, dalla Russia all’Australia. Oltre al calcio, sono state introdotte discipline come il basket, il rugby, l'hockey su prato e la pallanuoto, offrendo così a sempre più ragazzi e ragazze la possibilità di partecipare.
I valori fondanti
Una manifestazione in cui però lo sport non è tutto: gli eventi collaterali sono diventati parte integrante dell'iniziativa, con la cerimonia d’apertura alla Campana dei Caduti – simbolo della pace della città di Rovereto in memoria dei caduti di tutte le guerre – la sfilata colorata per le vie della città e la festa finale allo Stadio Quercia. “Incontrarsi, conoscersi e confrontarsi dentro e fuori dal campo di gioco, questa la filosofia del torneo: un’opportunità per unire bambini e bambine di nazioni diverse che praticano discipline differenti, in un continuo confronto di usi, costumi e tradizioni che ci arricchiscono. In questo modo trasmettiamo i valori della convivenza, del confronto e della pace, oggi questioni importanti più che mai”, aggiunge Sala. La volontà di associare la musica a gran parte degli eventi ha contribuito a trasmettere ai giovani il messaggio.
Alla conclusione dell’evento sono molti i feedback positivi raccolti, in primis l’ottima accoglienza, l’ospitalità, l’organizzazione, l’impegno e la determinazione dell’intero staff. Una manifestazione davvero apprezzata che stringe nuove amicizie e rapporti non solo nella sfera sportiva, ma anche umana.
Ciò che rende infatti, "Città della Pace" unico è la sua capacità di coniugare lo sport con i valori fondamentali della vita. Attraverso il confronto agonistico, la socializzazione e l’aggregazione il torneo diventa una vera e propria festa di sport e amicizia, che riflette al meglio la vocazione di Rovereto, Città della Pace e dello Sport.
Photo credits: Torneo della Pace