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5 Marzo 2024Trasformare un brutto episodio di intolleranza in una lezione di rispetto e solidarietà. È quello che hanno fatto le classi seconde della scuola media italiana “A. Langer” di Vipiteno.
È il 20 gennaio, stadio Friuli di Udine. Dopo gli ennesimi cori razzisti contro di lui, il portiere del Milan Mike Maignan decide di averne abbastanza e lascia il campo. La partita viene sospesa cinque minuti e nei giorni successivi ci si interroga su cosa fare contro questi episodi di intolleranza nello sport.
Una delle risposte più belle è arrivata da Vipiteno, in Alto Adige, dove le classi seconde delle scuole medie si sono confrontate su quanto accaduto e hanno deciso di rivolgersi direttamente al campione francese del Milan per esprimergli la loro solidarietà.
Racconta il professor Angelo D’Errico: “Cercando un modo per solidarizzare con il portierone del Milan che, in un post sulla sua pagina Instagram, ha spiegato in modo chiaro e netto le ragioni della sua plateale protesta, ci siamo messi a scrivergli delle lettere. Le classi si sono messe di buona lena a comporre testi e tanti, tanti disegni (ritratto compreso) di Mike che è entrato subito nel cuore dei ragazzi, indipendentemente dalla fede milanista o meno”.
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“Non mi piace il razzismo, perché siamo tutti uguali”, scrive ad esempio David. “Mi dispiace per quello che è successo, spero non accada mai più”, l’augurio di Rudra. “Pure a me è capitato, non ascoltarli e concentrati su ciò che fai”, il messaggio di un altro ragazzo.
Restava un ultimo problema: come essere sicuri di far arrivare le lettere a Mike? La soluzione è stata trovata contattando Cristian Marcotto e Franco Rossi dello storico Milan Club Vipiteno che, hanno assicurato, faranno avere nei prossimi giorni i pensieri dei ragazzi della scuola Langer al portierone del Milan.
Tifare, forse, non è solo vincere o perdere. È famiglia, è saper essere uniti anche nei momenti più difficili che lo sport, così come la vita, possono mettere sul nostro cammino.
Photo credits: Scuola di Vipiteno