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26 Maggio 2023Nella partita del massimo campionato di calcio norvegese fra SK Brann e Odds BK, l’attaccante del Brann Bård Finne rinuncia ad involarsi verso la porta quando il suo diretto avversario subisce un infortunio muscolare
È aprile 2023, si gioca la partita del massimo campionato di calcio norvegese fra SK Brann e Odds BK. Il Brann sta perdendo 2-0 e una buona chance potrebbe rimettere tutto in gioco per la squadra dell’attaccante Bård Finne, ed è esattamente quello che capita in occasione di un lancio lungo che innesca un contropiede potenzialmente determinante.
Eppure, con la posta in gioco così alta e la concreta possibilità di rientrare in partita, il centravanti norvegese non approfitta dell’infortunio di un avversario, che in quel momento era l’unico giocatore (portiere permettendo) in grado di fermarlo. Bård infatti si ferma e lascia che i sanitari dell’Odd prestino soccorso al proprio giocatore.
Finne avrebbe di fatto la possibilità di involarsi verso l’area avversaria, ma proprio mentre sta per raggiungere la sfera il difensore dell’Odd che lo stava anticipando, Sondre Solholm Johansen, sente tirare un muscolo e rallenta vistosamente. Difficile pensare ad un’esagerazione così plateale, quando lo stesso centrale norvegese tenta zoppicando di restare al passo con il centravanti. Impossibile forse prevedere la reazione dell’attaccante del Brann che, vedendo il proprio avversario che non riesce a tenere il passo davanti a lui, si rende conto immediatamente che ha subito un infortunio.
Così Bård prende una decisione che se non altro è non comune ai massimi livelli di un campionato di calcio professionistico. Non prova nemmeno ad entrare in area, dove si sarebbe trovato solo a tu per tu con il portiere, sul piede la possibilità di accorciare le distanze e magari poi pareggiare. No, Finne mette da parte quell’istinto che richiama ogni attaccante al goal e si ferma, calciando fuori il pallone per permettere allo staff medico dell’Odd di soccorrere Johansen.
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Proprio quanto costa di più è vero fair play
Gli applausi che giungono dalle tribune sono il manifesto di quanto in pochi si sarebbero aspettati una concessione al fair play così disinteressata da parte di Bård. Dopotutto non si è trattato di cedere la sfera in un momento di stasi nel match, ma di rinunciare ad una limpida occasione da goal. E una che avrebbe potuto rimettere in gioco il Brann, nondimeno.
Se anche il centravanti norvegese avesse scelto di continuare la propria corsa verso la porta, magari anche segnando la rete dell’1-2, quanti addetti ai lavori gliene avrebbero fatto una colpa? Dopotutto, gli infortuni sono parte del gioco e rientrano nelle dinamiche di una partita. Forse qualche protesta dai tifosi avversari sarebbe arrivata, possibilmente dei fischi, ma poi si sarebbe facilmente andati avanti.
Invece Finne sceglie forse uno dei gesti di sportività più importanti che si possano compiere, proprio per quanto costerà a lui e ai suoi compagni in termini strettamente agonistici. Perché alla fine quella rete in grado di accorciare le distanze non arriverà, il Brann cadrà 2-0 contro l’Odd e forse qualcuno potrà incolpare Finne per aver contribuito alla sconfitta finale. Ma ci sono casi in cui mettere da parte il risultato per cedere il passo al fair play è semplicemente la cosa giusta da fare.