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19 Maggio 2023La risposta del giocatore di basket greco-nigeriano dei
Milwaukee Bucks Giannīs Antetokounmpo ad un
giornalista dopo la sconfitta contro Miami Heat fanno
riflettere sul modo di vivere il successo e l’insuccesso
nello sport
Non esiste il fallimento nello sport. È questo il messaggio che invia al mondo dell’NBA Giannīs Antetokounmpo, il giocatore greco-nigeriano dei Milwaukee Bucks. I toni sono tutto sommato pacati, ma le sue parole arrivano con una forza dirompente e fanno riflettere sulla prospettiva errata che talvolta possiamo avere non solo sullo sport, ma anche sulla vita.
E Giannīs avrebbe avuto più di qualche ragione ad essere alterato per una sconfitta, quella dei suoi Bucks da testa di serie numero 1 contro i Miami Heat, che fa certamente rumore. Tutti i presupposti per una di quelle risposte adirate che diventano subito virali. L’eterno scontro fra due categorie, gli sportivi e la stampa specializzata, che dipendono l’una dall’altra ma che spesso hanno avuto a che dire.
In effetti la risposta del numero 34 dei Bucks ad un inviato di The Athletic ha fatto il giro del web, ma per tutti i motivi giusti. Una domanda già posta all’ala di Milwaukee l’anno scorso: si sente di considerare questa stagione un fallimento?
Dopo una reazione spazientita, la replica è in realtà una visione sullo sport che mette anche i fatti della vita in una prospettiva diversa. Una prospettiva che non contempla il fallimento, o meglio, che lo considera parte integrante di un percorso verso il successo. Non qualcosa di cui vergognarsi, o per cui costringersi a rimettere in discussione tutto ciò che si è fatto fino ad ora.
Non fallimento, ma passi necessari verso il successo
Certo ogni sconfitta è diversa e accettarla non significa ignorarla, ma comprenderla e poi andare avanti. «Ricevi una promozione ogni anno nel tuo lavoro, no giusto? Quindi ogni anno il tuo lavoro è un fallimento, si o no? No. Ogni anni lavori per raggiungere qualcosa, un obiettivo», risponde Giannīs che chiama in causa anche il percorso dei più grandi del basket: «Michael Jordan ha giocato per 15 anni, ha vinto 6 campionati. Gli altri 9 anni sono stati un fallimento?».
Anche in questo caso la risposta è no: gli anni senza successi non sono stati un fallimento. Chiedere se la stagione dei Bucks sia stata un insuccesso, per Giannīs, «è la domanda sbagliata, non c’è fallimento nello sport. Ci sono giorni positivi e giorni negativi. Ci sono giorni in cui puoi avere successo e altri in cui non puoi. Ci sono giorni in cui arriva il tuo turno e altri in cui non è il tuo turno. Questo è lo sport: non puoi sempre vincere, a volte vince qualcun altro. E quest’anno vincerà qualcun altro».
È una risposta che invece di restituire la fotografia di una disfatta, si trasforma nel primo passo per guardare avanti, offrendo uno sguardo nuovo su come vivere lo sport. Una visione che si guadagna apprezzamenti da più parti, tra cui quelli di una persona che degli alti e bassi (più alti che bassi) dello sport ne sa qualcosa: Carlo Ancelotti. L’allenatore del Real Madrid ha definito “spettacolare” quanto detto da Giannīs, perché in fondo non ci può essere “fallimento” quando si prova, quando si mette tutto il proprio impegno per raggiungere un obiettivo.