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14 Aprile 2023Dalle scuse dopo un contatto al limite, alla sportività nell’accettare la sconfitta e casi di assistenza più o meno divertenti. Anche nella MotoGP il fair play è un valore fondamentale.
Il Motomondiale. Il suo paddock avrà forse asciugato una parte della sua estrema familiarità in favore di una maggiore professionalità che fa bene alla competizione. Ma ciò che le innovazioni e la crescente popolarità non hanno intaccato sono i valori che caratterizzano questo sport. L’atmosfera amichevole e meno elitaria di altre discipline si affianca così ad un livello di competizione entusiasmante, con il filo conduttore di un fair play e un rispetto reciproco che, bene o male, fanno parte del DNA di ogni pilota.
I gesti di sportività e altruismo non sono rari fra questi cavalieri moderni anche, o forse non a caso, in uno sport in cui si corre a centinaia di chilometri orari sulle moto più veloci e innovative del pianeta. Uno sport in cui, per citare il narratore più simbolico delle vicende di moto, Guido Meda, si va “gas a martello”.
Ammettere i propri errori, quando l’adrenalina cala
Ammettere di aver commesso un errore può risultare difficile per chiunque, figurarsi per un atleta che compete a livello professionistico e si ritrova a concedere di aver sbagliato ad un proprio avversario. Ma il motomondiale è uno sport in cui il confine tra successo e disfatta è spesso quello tra il restare in sella e cadere. E forse è proprio la consapevolezza che chiunque possa sbagliare un sorpasso, o oltrepassare il limite quanto basta per fare un passo falso, a rendere più naturale porgere le proprie scuse quando questo accade.
È toccato a tutti, anche all’allora campione in carica, Fabio Quartararo che, nella “Università delle Moto” di Assen in occasione del GP dei Paesi Bassi 2022, commette un errore da matita rossa. Nel tentativo di non perdere contatto con la testa della gara, Fabio tenta un ingresso su Aleix Espargaró, ma “perde il davanti” della moto proprio quando è a fianco del pilota spagnolo e lo porta fuori, nella ghiaia. Il numero 41 non si perderà d’animo e porterà a termine al quarto posto una delle rimonte più entusiasmanti della stagione. Chissà, se la gara fosse andata diversamente magari Aleix avrebbe fatto più fatica ad accettare le scuse di Quartararo, giunto al box a fine GP. Ma il valore di un grande sportivo si misura anche nella capacità di ammettere un errore e, al contrario, di accogliere le scuse quando sono sincere.
After a race to forget for @FabioQ20 who nearly took down @AleixEspargaro at the #DutchGP 🇳🇱 , the @YamahaMotoGP rider went to the Aprilia garage to apologise 👏#SeasonSoFar pic.twitter.com/7Q7bK3N2qK
— MotoGP™🏁 (@MotoGP) July 24, 2022
È proprio quello che succede anche tra Dani Pedrosa e Andrea Dovizioso sul circuito di Austin, nel GP delle Americhe del 2016, quando l’incolpevole “DesmoDovi” viene centrato dalla Honda del pilota spagnolo alla prima curva. Un incidente di gara, in cui Pedrosa perde il controllo della propria moto e si rende suo malgrado responsabile della caduta dell’avversario. Tutta la sportività e la correttezza che contraddistinguono Dani emergono fin da subito quando, ancor prima di tentare di recuperare la moto, si affretta a sincerarsi delle condizioni di Dovizioso. Scuse che Pedrosa porgerà anche in seguito nel box, spiegando meglio quanto accaduto.
Più inusuale, ma comunque significativo l’episodio che vede la Suzuki di Joan Mir colpire la torre che regge una delle telecamere per le riprese televisive a Misano nel 2021, in seguito ad una caduta. Dietro la telecamera è presente un operatore che subisce l’impatto, ma è adeguatamente protetto e fortunatamente se la cava con una botta e uno spavento. Appena possibile Mir incontra il cameraman, che è quasi più preoccupato per la tranquillità pre-gara del pilota spagnolo e si vede regalare un paio di stivali firmati dal campione del mondo 2020, con annesse scuse per lo spavento.
Joan Mir catches up with the cameraman whose tower his bike hit on Saturday
by u/crimilde in motogp
Riconoscere la sconfitta. Con il fair play si misura la stoffa dei veri campioni
Le ultime due stagioni della MotoGP saranno ricordate, oltre che per la transizione ad un motomondiale senza Valentino Rossi, anche per la sfida fra due dei nuovi protagonisti di questo sport: Francesco “Pecco” Bagnaia e Fabio Quartararo. Il 2021 finisce con l’immagine di Pecco che viene incontro al campione francese per congratularsi con lui, la tuta sporca e logora dopo la caduta che ha certificato il successo di Quartararo. La stagione successiva è Fabio a raggiungere Bagnaia al parco chiuso, dove la Ducati inizia a festeggiare la rimonta più incredibile nella storia della MotoGP e il ritorno del titolo iridato in rosso. Un parallelismo fra due fotografie di fair play che è quantomeno evocativo di uno sport con rivalità ad alta tensione, ma senza i veleni che ci possono essere stati in passato fra altri grandi campioni.
Moto in panne? Arriva “Miller Taxi”!
Jack Miller, pilota australiano oggi in forze alla KTM, da sempre fornisce alcuni tra i momenti più ironicamente iconici del motomondiale. Tormentone degli ultimi anni è stato il servizio “Miller Taxi”, ad etichettare simpaticamente la tendenza di Jack a “dare uno strappo” ai piloti rimasti in panne o senza benzina, accompagnandoli in sicurezza ai box.
Dare un passaggio ad un altro pilota non è niente di sconosciuto in MotoGP, che si tratti di un traino, o di trasportare fisicamente qualcuno in sella ad una moto in pista o uno scooter nel paddock. Non un gesto di fair play pregno di significato senza dubbio, ma è pur sempre un altro esempio di vivere la pista insieme, anche quando si sta correndo per risultati importanti, e sempre al limite.
He's been a regular customer over the years, and 2018 saw @mvkoficial12's first use of the 'Miller Taxi' service! 👊
Watch out for the moment @jackmilleraus spots himself in Maverick's on-board camera! 😂#AragonGP 🏁 pic.twitter.com/Q2HpCPjwP7— MotoGP™🏁 (@MotoGP) October 14, 2020