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7 Aprile 2023Dai Rinascita Refugees alla prima squadra dell’Atalanta in pochi mesi. La storia di Moustapha Cissé racconta di un giovane guineano alla ricerca di una vita migliore e con il talento necessario a farsi strada nel calcio italiano.
Il calcio. Uno sport che, per tutte le storie negative che può raccontare, ha da sempre il potere di offrire percorsi di rivalsa e il sogno di una vita migliore a chi ha una buona dose di talento e di perseveranza.
La storia dell’attaccante guineano classe 2003, Moustapha Cissé, è una di queste. Partito dal Rinascita Refugees, squadra di calcio che accoglie richiedenti asilo e ospiti di progetti di accoglienza, Moustapha si fa strada in fretta nel settore giovanile dell’Atalanta (Bergamo) e arriva in Serie A. Convocato per la seconda volta dal mister Gasperini, ma senza aver ancora giocato con la prima squadra, il giovane centravanti segna il goal vittoria contro il Bologna. In trasferta, all’esordio nella massima divisione del calcio italiano.
Moustapha arriva in Italia da Conakry, capitale della Guinea, nella speranza di una vita migliore, come tanti prima e dopo di lui. Rimasto da poco orfano del padre, nel 2019 entra a far parte della squadra di calcio dei Rinascita Refugees, appunto. Club nato dall’omonima cooperativa di Lecce, su iniziativa di Niang Baye Hassane, mediatore linguistico senegalese che cura progetti di accoglienza. Fra i componenti della squadra, richiedenti asilo e ospiti dei progetti Sprar/Sproimi.
Nel febbraio del 2022 Cissé si guadagna l’ingresso nella Primavera dell’Atalanta e quando ad un giocatore con del talento, arriva l’occasione di giocare per un club importante, è difficile fermarlo. Appena tre partite e altrettanti goal: due contro il Milan all’esordio e una contro il Napoli. Abbastanza per convincere Gasperini a convocarlo quando, come spesso accade a questi livelli, la rosa della prima squadra è colpita dall’emergenza infortuni.
Moustapha si trova così, nel giro di pochi mesi, ad essere catapultato ai più alti livelli del calcio italiano e si aggrega al gruppo per il match contro il Genoa, un pareggio senza reti in cui non entra in campo. Serve un goal insomma, ed è proprio quello che Cissé ha nelle sue corde: in trasferta a Bologna entra in campo al 65’ al posto di Luis Muriel e al minuto 72, su assist di Pašalić, l’attaccante guineano segna la rete che vuol dire vittoria per l’Atalanta.
Una di quelle storie che solo lo sport può scrivere. A fine stagione, l’Atalanta lo tessera ufficialmente in prima squadra con un lungo contratto che scade nel 2026. Nei mesi che seguono Moustapha andrà ad accumulare esperienza nelle categorie inferiori, tra Pisa e Südtirol. E oggi lo troviamo ancora lì, a giocare in Serie B in un club, quello altoatesino, che si sta giocando la promozione in Serie A.
Come si diceva: con il talento, la perseveranza e anche grazie a persone disposte prima ad accogliere, e poi a concedere l’opportunità di esprimersi, possono nascere delle grandi storie.