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17 Febbraio 2023Quando il suo avversario si presenta in ritardo alla finale nazionale, il piccolo kickboxer Edoardo Ferri rinuncia alla medaglia d’oro conquistata a tavolino per disputare l’incontro.
Conoscere già a dieci anni il significato vero dello sport potrebbe sembrare un valore non comune. Ma al tempo stesso comportarsi in modo corretto e altruista è forse proprio quello che ci si aspetterebbe da un giovane atleta che vive lo sport ancora soprattutto per passione.
È quello che ha dimostrato qualche mese fa un kickboxer piacentino di dieci anni, Edoardo Ferri, rendendosi protagonista di un gesto di grande sportività. Dichiarato vincitore a tavolino della finale dei campionati nazionali a causa del ritardo dell'avversario rimasto bloccato nel traffico, Edoardo ha deciso di rinunciare alla medaglia d'oro. Poco male, perché è riuscito a conquistare comunque la vittoria, ma sul ring.
decide di aspettarlo e restituisce la medaglia. L’incontro viene così disputato più tardi e Edoardo vince la finale, conquistando il primato nazionale.
Un bellissimo gesto di fair play che non fa perdere la speranza. Applausi a Edoardo e ai genitori per averlo educato così 2/2— Stefano Bonaccini (@sbonaccini) June 8, 2022
Edoardo è infatti pronto a battersi per il titolo italiano della categoria Young Cadet 10-12 anni al limite dei 32 kg nel Light Contact, ma di fronte a lui al PalaInvent di Jesolo non si presenta alcun avversario. L’atleta che avrebbe dovuto sfidarlo non è ancora arrivato, perché bloccato nel traffico.
È vittoria a tavolino dunque: la cerimonia di premiazione può svolgersi come da regolamento e la medaglia d’oro consegnata al kickboxer della palestra Yama Arashi di Piacenza. Senza combattere.
Quando finalmente il giovane sfidante che avrebbe dovuto prendere parte all’incontro raggiunge il palazzetto, Edoardo accetta di salire nuovamente sul ring e affrontare la finale che in realtà avrebbe già vinto, causa forfait dell’avversario. Qualunque atleta professionista potrebbe confermare quanto possa essere difficile rientrare nella propria “bolla” di concentrazione, soprattutto se si pensa che l’evento non si terrà più. Ma quello stesso atleta difficilmente vorrebbe vincere senza disputare un incontro, giocare una partita, correre una gara.
E infatti Edoardo di vincere senza combattere non ha voluto saperne: restituisce la medaglia d'oro agli ufficiali di gara, solo per vedersela riconsegnare poco dopo per aver conquistato, stavolta sì con il proprio talento, la finale.
«Mi hanno chiesto di combattere dopo un paio d’ore, ero un po’ titubante perché non mi aspettavo questa scelta. Ho deciso di combattere nuovamente perché non ero molto soddisfatto di aver vinto a tavolino», ha raccontato il giovane campione italiano, la cui storia, neanche a dirlo, ha fatto il giro del web.