Barnaba Barcellona, maratoneta del fair play
9 Maggio 2022La comunità sportiva tedesca per l’Ucraina
20 Maggio 2022La correttezza è il cuore dello sport, e la competizione perde di significato se non ci si comporta in modo leale prima, durante e dopo un incontro.
A insegnarlo a Sharon Malatesta, capitana della prima squadra femminile del FC Südtirol di Bolzano, è stata l’esperienza del campo. «Fair play significa un gioco corretto nel calcio e in qualsiasi sport», spiega.
«Significa mettere in pratica un comportamento etico. E se pensiamo che valga soltanto durante una gara, una partita, non è così. Dal mio punto di vista il fair play è anche ciò che avviene prima e dopo una partita, dal rispetto degli ambienti comuni, delle persone, l’allenatore, la società, i tifosi e gli avversari».
«La scorrettezza non è divertente»
«Non è un qualcosa che si vede sempre, purtroppo», prosegue la calciatrice della formazione altoatesina che ha chiuso l’ultimo campionato, in Eccellenza, al nono posto del suo girone.
«Secondo me è un comportamento che bisognerebbe imparare fin da piccoli. Il gioco corretto è essenziale. Vincere o comunque giocare in modo scorretto non è più un divertimento, per chi gioca e per chi assiste».
Da capitana, Malatesta di essere un esempio per la squadra. «È capitato che si fermasse il gioco per un’avversaria a terra, ho sempre restituito il pallone senza protestare, come dovrebbe essere. Proteste non dovrebbero essercene mai, in generale, quando l’arbitro fischia. È normale innervosirsi ma bisogna mantenere la calma e accettare che c’è una persona che decide, e così è».
Il fair play oltre le barriere culturali
«Un gesto di fair play che mi ha colpito molto – racconta – è successo qualche anno fa durante una partita di calcio femminile. A una giocatrice che lo indossava, cadde l’hijab durante un’azione. Subito cinque ragazze avversarie si misero intorno a lei per proteggerla dagli sguardi del pubblico e delle telecamere. Questo gesto mi è rimasto molto impresso».
L’episodio risale al 2019, nella Women’s Football League, la massima serie di calcio femminile della Giordania. Durante il match tra Shabab Al Ordon e Amman Club, una giocatrice della squadra ospite perde il velo, e le avversarie, che pur non indossandolo capiscono bene il disagio che prova in quel momento, senza la minima esitazione corrono a farle da scudo.
When this player's hijab started falling off to reveal her hair, her opponents gathered around to provide cover while she fixed it.
— Glennon Doyle (@GlennonDoyle) October 24, 2019
This is our mood today.
When one of us needs us: We stop. We huddle up. We protect each other.
I love the soccer. I love women.
G pic.twitter.com/60XhMsVPu4
Come ribadisce capitan Malatesta, «non c’è cosa più bella del gioco corretto. Dà molte più soddisfazioni».