WeFairPlay, aperte le candidature per l’edizione 2022
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9 Maggio 2022«Un valore da coltivare nello sport e nella vita».
Uno sciatore e una sciatrice, due icone dello sport italiano e altoatesino, ora con l’onere di scegliere i gesti di fair play più belli dell’anno, che verranno premiati in autunno durante la serata-evento di WeFairPlay.
Per l’ex sciatrice olimpica Manuela Mölgg e il paralimpico Christian Lanthaler – campione nello sci alpino e nautico – la sfida più importante è quella di diffondere i valori dello sport nella vita di tutti i giorni.
«Sono curiosa di vedere chi parteciperà», dice Mölgg. «Non si sente spesso parlare di storie di fair play. Magari a distinguersi sarà un amatore: starà a noi decidere».
Fair play sugli sci, uno sport solitario
Lo sci è uno sport solitario, in cui si corre contro il cronometro prima che contro gli avversari. Ma non per questo la correttezza e la sportività giocano un ruolo meno importante: «Ogni volta che qualcuno si ritira, mio fratello (Manfred, ndr) quest’anno ad esempio – prosegue Mölgg – vedi quanto ha lasciato un segno positivo negli altri. Vedi in quanti sono a fondo pista ad aspettare l’arrivo, ad applaudire. Ad accogliere con un abbraccio. Quell’affetto è indice di quanto si è stati corretti e leali a propria volta. Di esempi come questo ce ne sono tanti negli sci e in tutti gli sport, ma ogni abbraccio e ogni stretta di mano valgono moltissimo».
«Così si dimostra di essere grandi»
«Questo premio al fair play è un premio che riguarda la vita», aggiunge Christian Lanthaler, in sette occasioni membro della spedizione azzurra alle paralimpiadi invernali. «E nella vita – dice – è importante saper vincere e saper perdere. Magari un premio può essere uno stimolo in più a chi gioca, perché dimostri, comportandosi in modo corretto, di essere un grande sportivo, o una grande squadra».
«Penso che una manifestazione di questo tipo sia molto importante, soprattutto per i giovani. Spero capiscano il senso di questo premio».
E sul fair play negli sci concorda: «È vero, nello sci c’è grande solidarietà tra colleghi, quando ci si ritira ma anche, per esempio, quando ci si fa male. Il supporto degli altri è un qualcosa che ti entra nel cuore».